Le fobie sono disturbi d’ansia caratterizzati dalla paura irrazionale e persistente di specifici oggetti o situazioni. Queste paure intense possono interferire con la vita quotidiana e portare a gravi limitazioni. Le fobie possono manifestarsi in molte forme, tra cui la fobia sociale, la fobia specifica e l’agorafobia. In questo articolo, esploreremo le cause, i sintomi e le opzioni di trattamento per le fobie.
Cause delle fobie
Le cause specifiche delle fobie non sono ancora completamente comprese. Tuttavia, gli esperti ritengono che le fobie siano il risultato di una combinazione di fattori biologici, psicologici e ambientali. La predisposizione genetica e l’imprinting infantile possono essere fattori determinanti nella genesi delle fobie.
Inoltre, molte fobie si sviluppano in seguito a un evento traumatico o a un’esperienza angosciante. Ad esempio, una persona che ha vissuto un’esperienza spiacevole in acqua potrebbe sviluppare una fobia dell’acqua. Le fobie possono anche essere apprese attraverso l’osservazione di un genitore o di un’altra figura di riferimento che mostra una paura esagerata per una determinata situazione o oggetto.
Sintomi delle fobie
I sintomi delle fobie possono variare da persona a persona, ma possono includere:
- Paura intensa e irrazionale di oggetti o situazioni specifiche
- Ansia e panico in presenza dell’oggetto o della situazione temuta
- Sensazione di perdita di controllo o impotenza
- Battito cardiaco accelerato
- Sudorazione eccessiva
- Tremori e scosse
- Sensazione di soffocamento o mancanza di respiro
- Vertigini o sensazione di svenimento
- Nausea o mal di stomaco
- Sensazione di calore o freddo improvviso
- Evitamento dell’oggetto o della situazione temuta
- Difficoltà a funzionare normalmente nelle attività quotidiane
Fobie specifiche
Le fobie specifiche sono le paure irrazionali e persistenti di oggetti o situazioni specifiche. Alcune delle fobie specifiche più comuni includono la paura dei ragni, la paura dei serpenti, la paura dell’altezza, la paura dei voli, la paura dei cani e la paura dei temporali. Le persone con fobie specifiche spesso evitano gli oggetti o le situazioni temute, il che può portare a una significativa limitazione nella vita quotidiana.
Fobia sociale
La fobia sociale, o disturbo d’ansia sociale, è la paura intensa e persistente di situazioni sociali in cui la persona potrebbe sentirsi giudicata o valutata dagli altri. Le situazioni sociali temute possono includere feste, incontri romantici, riunioni di lavoro, presentazioni in pubblico e perfino attività quotidiane come fare la spesa. Le persone con fobia sociale spesso evitano queste situazioni o le affrontano con estrema ansia e disagio.
Agorafobia
L’agorafobia è la paura di essere in luoghi o situazioni in cui la fuga potrebbe essere difficile o imbarazzante, o in cui l’aiuto potrebbe non essere disponibile in caso di emergenza. Le situazioni temute possono includere spazi aperti come parchi, piazze o ponti, ma anche spazi chiusi come ascensori, cinema o aerei. Le persone con agorafobia spesso evitano questi luoghi o situazioni e possono diventare completamente o parzialmente confinate in casa.
La prospettiva psicodinamica sulle fobie
La teoria psicodinamica di Freud ha contribuito a capire l’origine delle fobie. Nel suo articolo del 1894, “Legittimità di separare dalla nevrastenia un preciso complesso di sintomi come nevrosi d’angoscia”, Freud ha descritto le fobie come una forma di nevrosi d’angoscia e ha evidenziato la loro connessione con il conflitto interno e il desiderio inconscio. Nel suo lavoro successivo del 1925, “Inibizione, sintomo e angoscia”, Freud ha descritto l’angoscia come il sintomo principale delle fobie. Secondo la sua teoria, si sviluppano come una forma di difesa contro l’angoscia inconscia. In altre parole, le persone sviluppano fobie per evitare di confrontarsi con le loro paure inconsce.
La teoria psicodinamica ha influenzato molti altri autori nel campo della psichiatria e della psicologia. Gabbard (2007) ha sviluppato ulteriormente la teoria psicodinamica e l’ha applicata alla pratica clinica. Nel suo libro “Psichiatria Psicodinamica”, Gabbard fornisce una panoramica completa della teoria psicodinamica e delle sue applicazioni cliniche.Gabbard (1992) ha anche studiato la dinamica del panico e della fobia sociale. Ha descritto come la paura inconscia di essere giudicati o respinti dagli altri può portare alla fobia sociale. Inoltre, ha evidenziato come il panico può essere causato da conflitti interni irrisolti.
Laplanche e Pontalis (1981) hanno fornito un’enciclopedia completa sulla psicanalisi, tra cui anche la teoria psicodinamica di Freud e la sua applicazione clinica. Nel loro lavoro, hanno discusso in dettaglio l’importanza dell’inconscio nella formazione delle fobie. Secondo Freud, l’inconscio rappresenta una parte della mente che contiene pensieri, desideri e memorie che la persona non è consapevole di avere. Questi contenuti possono emergere nella forma di simboli o immagini nella vita cosciente della persona, incluso il suo comportamento nei confronti delle fobie. Ad esempio, una persona che ha un conflitto inconscio con l’autorità può sviluppare una fobia per le figure di autorità come i poliziotti o i datori di lavoro. La persona potrebbe non essere consapevole di questo conflitto, ma la sua fobia può essere vista come un modo per evitare di fronteggiare il conflitto interno.
Semi (1989-1997) ha incluso l’analisi delle fobie nella sua “Clinica della psicoanalisi”. Nel suo lavoro, ha descritto come l’analisi delle fobie può essere utile per comprendere l’origine delle paure inconsce e come possono essere trattate attraverso la terapia psicodinamica. Egli ha sottolineato che le fobie sono l’espressione di conflitti inconsci tra i desideri dell’individuo e le norme sociali e culturali che la società impone. Secondo Semi, la causa delle fobie risiede nella repressione degli impulsi sessuali o aggressivi che vengono soppressi dall’individuo in modo inconscio. Tuttavia, questi impulsi non scompaiono, ma continuano ad esistere nell’inconscio, e possono dare origine a sintomi come le fobie. L’obiettivo della terapia psicoanalitica è quello di aiutare il paziente a riconoscere questi conflitti e ad affrontarli in modo consapevole, in modo da superare la fobia. Semi ha anche sottolineato l’importanza della relazione terapeutica nella guarigione delle fobie, la fiducia e il rapporto di collaborazione tra paziente e terapeuta sono essenziali per il successo della terapia. Il terapeuta deve creare un ambiente accogliente e rassicurante in cui il paziente si senta libero di esplorare i propri sentimenti e di condividere i propri pensieri.
Bibliografia
- Aguilar F. e Del Castello E. (1998), Psicoterapia delle fobie e del panico; Franco Angeli, Milano.
- American Psychiatric Association (1996); DSM IV, Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali. Masson, Milano.
- Davison Gerald C., Neale John M. (Giugno 2000 ) “Psicologia clinica”. Editore Zanichelli.
- Freud, S. (1894), Legittimità di separare dalla nevrastenia un preciso complesso di sintomi come “nevrosi d’angoscia”. OSF, vol. 2
- Freud, S. (1925), Inibizione, sintomo e angoscia. OSF, vol. 10
- Gabbard G. O. (1992), “Psychodynamics of panic disorder and social phobia”. In Bulletin of the Menninger Clinical, 52 (2, Suppl. A), pp. A3-A13
- Gabbard G. O. (2007), “Psichiatria Psicodinamica. Quarta edizione” . Raffaello Cortina Editore
- Laplanche Pontalis (1981) “Enciclopedia della psicanalisi”. Editori Laterza
- Schneier, FR., Johnson, J., Horning, C.D. et al. (1992), “Social phobia: comorbidity and morbidity in an epidemiological sample”. In Archives of General Psychiatry, 49, pp.282-288
- Semi Antonio Alberto (1989-1997 ) “Trattato di psicoanalisi” -Vol. 2- Clinica Raffaello Cortina Editore
Consulta gli altri nostri Articoli o chiedi un Supporto psicologico ai nostri esperti.